L’argomento di questo post ha giocato un ruolo fondamentale nella mia vita. Sebbene come il titolo suggerisce l’arte centra sempre, desidero spogliarmi dell’artista e lasciare la parola alla donna che in questa vita sono prima di essere tutto il resto.
Per qualche istante il Movimento Arte Spirituale si tinge di rosso e non a caso le fondatrici Alice Piazza e Marina Ravaioli sono donne!
Il tema del Sacro Femminile mi è molto caro, il racconto di Donna Orsa fu proprio la prima scintilla che diede vita alla stesura di Cantastorie.
Conoscermi, scoprire di cosa fossi capace e perché ero capitata proprio su questo pianeta con la passione per fiabe e colori mi ha portata a cominciare la mia ricerca dalla mia caratteristica primaria: essere donna.
Oggi come nel passato ho ripreso in mano quella consapevolezza del femminile ed è così grande la gioia che provo che desidero condividerla con tutti voi, dico tutti perché gli uomini non devono sentirsi esclusi da questo post! Non solo perché potrebbe offrirvi nuove chiavi di lettura per comprendere meglio le donne della vostra vita, ma soprattutto perché in ognuno di noi risiedono un aspetto maschile ed uno femminile e un’artista sa bene quanto importante sia il dialogo con la sua parte emotiva, sognatrice e creatrice.
Ma senza indugiare troppo sulla soglia vi accompagno all’interno di questo luogo magico dove una donna scopre sé stessa, scopre di essere un’artista della luna.
C’è un luogo magico la notte
lungo la via delle stelle,
là dove sorge la luna
s’incontrano donne
tinte di rosso.
Corpi morbidi e voluttuosi
oscillano,
danza il loro grembo
a ritmo di tamburo.
Questo luogo magico è una dimensione interiore che ha come sede fisica il grembo della donna.
Il ciclo di ventotto giorni, che scandisce il nostro tempo e quello della luna, è una bussola e puntualmente ci riporta a casa.
Durante questi giorni il corpo cambia così come le nostre energie: siamo amazzoni intraprendenti pronte a conquistare la meta, ci trasformiamo in donne morbide e accoglienti per nutrire e far crescere un progetto e poi rallentiamo discendendo nelle nostre profondità. Abbandoniamo apparentemente quello che abbiamo costruito, quasi come se non ci importasse più! E’ la bussola che ci riporta in noi stesse, nel luogo della verità; qui rimaniamo in contemplazione e ascolto allineandoci con il nostro io più profondo. Lasciamo andare e ci rinnoviamo pronte a rinascere, più leggere, più autentiche, pronte per dirigere le nostre energie nel mondo ancora una volta.
Quanto cambia una donna in ventotto giorni, non è mai la stessa. Quando parli con lei ricordati che hai a che fare con un’artista della luna: una danzatrice, una guerriera dalle sfumature più dolci e voluttuose a quelle più decise dai toni accesi e contrastanti.
La donna incarna il processo creativo, riscoprire il tuo grembo e danzarne in armonia ogni fase è rendere sacro l’atto artistico.
Le muse invocate affinché ispirassero gli artisti del mondo antico erano donne, attraverso il femminile lo spirito giunge nella materia.
Il nostro essere madri ha un significato che va oltre alla capacità di partorire dei figli. Generiamo la vita in ogni modo possibile: tramite la danza del nostro grembo lei ci chiede di essere manifestata! Siamo madri di questo mondo e artiste per natura e in tante stiamo tornando a ricordarlo.
Il mio invito oggi va a tutte le donne ma anche a tutti gli artisti di entrambi i generi: c’è un artista della luna in voi, siete giunti in questo mondo da un’altra artista della luna e forse, attraverso voi, un’altra ancora è arrivata sul pianeta. Ricordatelo. Celebratelo. Danzate con il cielo, permettete alla vita di manifestarvi attraverso di voi e riconoscetela.
Dipingiamo questo mondo, offriamoci un futuro a colori.
Tamara
(Photo by Olga Bast on Unsplash)