Stamattina andando in macchina a fare delle commissioni, mi imbatto di nuovo in Saetta. Un anziano signore, indiscutibilmente perseverante, che talvolta incrocio intento ad attraversare una stradina di campagna, con il suo fare comprensibilmente lento, calmo, ma determinato.
Quando passa Saetta è un momento di riflessione e crescita personale, no non sto scherzando!
A prima vista potresti ridere di lui, convinto che il tempo non passerà inesorabile sul tuo cammino e il tuo corpo pigro ma giovane, e che illusoriamente credi procederà con la stessa agilità di adesso anche tra 40 anni. Ma caro mio, l’incedere dell’invecchiamento delle cellule in questa vita arriva e conta per tutti.
Comunque sia, Saetta fa come il calabrone e cito:
“secondo la fisica il calabrone non potrebbe volare. Eppure lui non lo sa e vola”.
Saetta ogni giorno, con il suo obiettivo ben fissato in mente (coltivare l’orto), procede come una nave nella tempesta: affronta le peggiori ondate, scossoni e traballamenti da cardiopalma, eppure tira dritta verso l’orizzonte. Soltanto che l’orizzonte di Saetta è una stradina larga circa tre metri e che lui affronta in un paio di minuti in moviola.
Ora, magari ti starai chiedendo che cavolo ci incastra Saetta con l’arte, la spiritualità ecc, di cui parliamo ogni settimana?? Mò te lo spiego, ovviamente dal mio punto di vista, è chiaro.
Mentre freni affrontando l’inevitabile attesa, in quei due minuti ogni fase emozionale ti accompagna.
Inizialmente sei esasperato, poi ti ricordi che non sai neanche perché credi di avere fretta (insomma due minuti il Mondo resisterà senza la tua preziosissima apparizione sociale!) e poi sorridi, non di derisione ma di divertimento…
Saetta mi rasserena, mi ricorda tanti di quegli insegnamenti degni di un Maestro, come ad esempio: calma, pace interiore, centratura, direzione di intenti, obiettivo ben saldo che pur barcollando non ti fa mollare, perseveranza, non importa l’età o la condizione ma ciò che senti dentro ecc. Tante prospettive che si espandono come un fuoco d’artificio ad ogni ambito della vita.
Tu vivi nella fretta: sei (magari) demoralizzato perché non senti di raggiungere ancora il tuo obiettivo; ti senti stanco come un pluricentenario; fatichi delle volte a vedere la luce in fondo al tunnel; hai troppi impegni da non aver tempo di fare tutto; ti perdi metà della vita perché sei distratto e col pensiero altrove ecc.
Saetta invece no! Lui è lì, due minuti di attraversamento verso la sua passione e scopo, con quelle gambe sempre più inarcate, la testa bassa e fissa, l’udito che ormai da mò ha preso il volo e non si lamenta, non parla, non un’incertezza, lui attraversa superato pure da un bradipo, ma va avanti instancabilmente. Ogni giorno il suo rito e sostegno emotivo è tutto lì, nel prendersi cura del suo orto, dove poi si siede e con la zappa ed altrettanta calma buddica comincia a lavorare centimetro per centimetro la sua terra.
Allora caro mio, qui ci vuole un applauso! Altro che spazientirsi o demoralizzarsi, qui ci vuole di prendere esempio da un atteggiamento apparentemente banale, quasi sicuramente non consapevole della sua stessa saggezza intrinseca e quel minuto diventa il più luminoso della tua giornata:
quello che ti ricorda che se ce la fa Saetta ogni giorno, ancora ed ancora, anche tu puoi, basta non prenderla sul personale e non demotivarsi nonostante l’apparenza.
Un abbraccio calmo, Alice
Foto by Aman Mahapatra su Unsplash