A volte mi capita di leggere “per caso” frasi che sembrano essere un messaggio esattamente adatto per la situazione in cui mi trovo. Non so se ti è mai capitato di avere come una scossa, un brivido, ascoltando una frase per strada o leggendo poche righe mentre aspetti il bus.
Quella che mi ha ispirato oggi è attribuita a Confucio e dice:
“Non importa se vai piano, l’importante è che non ti fermi”
Mi è arrivata in un momento in cui tutto mi sembra immobile e gli obiettivi sempre più lontani dal realizzarsi. Ecco, è uno di quei periodi della vita (artistica e non) e dell’anno in cui mi sento come dentro un materiale tipo ovatta, qualcosa che mi frena e impastoia le gambe: quando tutto è in discussione e ci sono tante cose da fare… ma sei paralizzato.
E allora mi vengono in mente conversazioni con amici artisti, quelle dove lo sconforto su come lentamente procedono i progetti è il tema principale.
La sensazione, spesso, è anche quella di fare un passo avanti e due indietro: come se tutti gli sforzi per portare nel mondo la loro arte e quello che sentono andassero a vuoto… Sforzi di fatto gettati in un grande cesso cosmico.
Così la Speranza sembra andarsene tirando forte quello sciacquone.
A molti purtroppo viene in mente l’insana idea di mollare tutto, fare altro perché in fondo, se non vendi le tue opere e se non hai centinaia di persone che visitano le tue mostre o i tuoi social beh, forse non ne vale la pena…
Molto più facile conformarsi e tornare allo stesso livello degli altri chiodini o la società-martello ti ci farà andare a forza.
Questa trappola, lo confesso, mi ha presa diverse volte.
Ci sono caduta di recente (per certi versi) e per fortuna mi sono ripresa in tempo anche grazie a quella frase: non importa se vai piano, l’importante è che non ti fermi”.
Dentro la trappola mi sono chiesta:
come si fa a non perdere se stessi e la propria ispirazione, il fuoco che accende ogni artista che ha un messaggio da portare nel mondo?
La risposta mi è apparsa chiara nelle parole di Confucio: il punto è fare attenzione a ogni singolo passo, grati del fatto che ci stiamo muovendo, seppure a velocità di lumaca.
3 spintarelle…
Mi sono state d’aiuto 3 cose per uscire dalla trappola dell’immobilità:
- Accettare di rallentare e prendere del tempo per ascoltarmi e per capire da quale parte voglio realmente andare (perché alla fine è inutile correre spediti verso una meta che non è la nostra).
- Chiedermi in maniera chiara chi voglio Essere su questo piano materiale. La domanda da 100 miliardi di euro, quella che l’essere umano di fa da millenni: perché sono qui.
- Fare un primo passetto nuovamente libera dalla pastoia (nel mio caso scrivere questo post per il blog del Movimento Arte Spirituale).
La riflessione che ti porto oggi (come persona e artista) è di concederti il tempo di rallentare se le cose non ti stanno andando nel verso giusto: l’importante è continuare a mettere un piede di fronte all’altro, specialmente se il tuo cammino deve procedere verso una meta precisa, una meta con il potere di rendere il mondo un posto migliore, magari grazie la tua Arte.
Facciamo avanzare la Bellezza, l’ispirazione, i Messaggi dalla Creazione… Un passo dopo l’altro e in maniera inesorabile.
Passo dopo Passo.
A presto,
Marina
PS. Sul tema dell’andare avanti e la perseveranza ti consiglio di leggere anche il post di Alice, “La Perseveranza di Saetta”
Foto di copertina di Brian Mann su Unsplash