Tempo di potature

Immagina una pianta alta e forte: una magnolia rigogliosa, dalle grandi foglie verdi e lucide. A uno sguardo superficiale sembra tutto a posto, anche se un occhio esperto vede che lei si sta “svuotando” al suo interno.

No, non sono impazzita e questo è sempre il blog del Movimento Arte Spirituale (non “giardinaggio per tutti”). Ho voluto iniziare questo post prendendo spunto da un fatto successo di recente a casa mia, la potatura drastica della magnolia di cui sopra.

Abbiamo da poco parlato di quello che porta l’Autunno con le parole di Tamara  nella sua riflessione “Un quadro che Muta”.

Oggi vorrei parlare di questo periodo dell’anno come di un’occasione per fare spazio e per riprendere forza, preparandoci per l’arrivo della stagione fredda.

L’ultimo raccolto è passato, e anche le celebrazioni più o meno variegate legate ad esso.

Ci sono piccoli e grandi eventi che però di solito rimangono ignorati perché considerati dai più “ordinaria amministrazione” o “interventi scoccianti ma necessari”: potare le piante.

 

Siamo un po’ come gli alberi…

Cosa c’entra potare un albero con l’Arte, la Spiritualità e la crescita personale?

La Natura offre molte lezioni per farci crescere, se ci prendiamo un attimo per osservare.

Vedi, la magnolia tende ad allargare i rami e a “vuotarsi” dentro. Più passano gli anni e più una nevicata rischia di danneggiarla spezzando i rami di legno tenero.

Tagliare un sacco di rami sani, verdi e rigogliosi fino quasi ad arrivare al tronco sembra una barbarie! È una cosa orribile, che ci priverà per diversi mesi della sua bellezza… Però di tanto in tanto è necessario perché la pianta continui a crescere forte e sana.

Penso che anche noi esseri umani siamo un po’ come la magnolia: ogni tanto abbiamo bisogno di potare via rami secchi, certo, ma anche rami pur belli in apparenza che però compromettono la nostra crescita (se ciucciano tutto il nutrimento) o quelli che ci mettono a rischio in caso di problemi.

Novembre appena iniziato può essere l’occasione per fermarci un attimo e cercare di “potare” oggetti, relazioni ed emozioni che non ci fanno bene, che drenano la nostra vena creativa e che ci portano via il tempo per l’Arte o per la Ricerca Spirituale.

Non solo però, credo che sia molto importante accettare quello che verrà subito dopo la decisione di potare: un periodo di destabilizzazione e di temporanea “nudità”, di poca bellezza e anche disagio.

Ho provato questa sensazione subito dopo aver interrotto relazioni di vario tipo con persone che mi bloccavano a uno stadio della vita che non faceva più per me. I rami secchi, quelli di cui si sente parlare più spesso, in fondo spariscono un po’ da soli ed è facile fare “zac!”: il sollievo è immediato e in quel caso tutto va liscio da subito, specialmente perché magari non ci siamo poi così legati.

Il difficile sono i rami rigogliosi e belli che però ci mettono in pericolo: oggetti e regali che ci piacciono ma che ci soffocano nei nostri spazi; persone che magari a livello lavorativo sembra ci offrano opportunità, ma che allo stesso tempo ci allontanano da quello che vogliamo veramente realizzare; emozioni “soffici” e “schermo” da determinati passatempi usati per non pensare, per non scavare dentro di noi.

 

Forza e coraggio

Pensiamo alla magnolia, mettiamoci nei suoi panni: una potata fatta bene ci aiuterà nel lungo periodo, anche se subito non ne vedremo gli effetti.

La Primavera e la Rinascita per noi arriverà presto, come per lei: un abito di gemme verdi e foglie nuove, energia creativa e un nuovo modo di respirare.

Concludo questo strano post con l’invito a rifletterci su. A me verrà in mente questa lezione ogni volta che guarderò dalla finestra.

A presto,

Marina

 

Foto di Erika Fletcher da Unsplash